… Sì, gli anni “ 80 ” erano gli anni “ ottanta ”. Gli anni dell’edonismo in salsa fine ribollita, del compiacersi senza costi aggiunti e i dividendi certi. A Roma c’erano i  tozzi, a Milano i paninari,  a  Crevalcore  i  panchinari. Stavano seduti sulle panchine dei viali per ore lì, dove nascevano gli amori e le storie più vere. Sì, qualcuno, ahimè moriva pure di quei tanti amori nati…

E, chissenefrega! Lasciava spazio per un altro, forse  più giusto e grande.

Erano gli anni in cui il borsello si teneva sottobraccio con i giornali per fare volume intellettuale e le scarpe da barca le utilizzavano tutti… Anche coloro che non sapevano nuotare.

Gli anni delle camicie orrendamente colorate, dei capelli scazzuolati con il gel di marmo o magari cotonati con la frusta del budino. Gli anni in cui, per salire sulla giostra volante al “ Parco Nord ”, si faceva la fila per un’ora.

Al Columbus di Riccione, c’erano i fricchettoni; a passeggio per le arcate del Pavaglione, i fighetti bolognesi con le Clippers a punta; lungo i portici di Crevalcore, di opposto, gli sboroni con le Superga consumate e lerce.

Erano gli anni in cui alla Coop non compravano soltanto i comunisti e, alla messa, non andavano solamente i democristiani.

Erano quelli pure gli anni bui, dove le vittime di attentati, erano gli stessi della spesa e della messa. Insieme.

Erano quelli pure gli anni in cui, io…